Scuole classiste, FGC: «È il capolinea della scuola-azienda»
«Gli annunci classisti nei rapporti di autovalutazione dei licei, che tanto stanno facendo discutere, non sono solo uscite poco felici, ma sintomo di un fenomeno ormai generalizzato», ha affermato Alessandro Fiorucci, responsabile scuola del Fronte della Gioventù Comunista. «È significativo che siano i licei considerati fra i più “prestigiosi” a farsi pubblicità dicendo di avere studenti dell’alta borghesia, o di non avere stranieri o disabili. È la conferma quello che diciamo da anni: la scuola italiana è sempre più di classe, che si polarizza in pochi istituti prestigiosi e in scuole “di serie B” per i figli dei poveri. Ma soprattutto, tutto questo è sintomo dell’idea della scuola-azienda, che perde la sua funzione sociale per tramutarsi in un istituto che ragiona ormai con logiche privatistiche. Si punta ad aumentare il numero di iscritti, con vere e proprie campagne pubblicitarie in cui l’obiettivo è convincere le famiglie che si offre “un servizio migliore” rispetto alle altre scuole, mentre passa in secondo piano l’obiettivo di formare le nuove generazioni indipendentemente dalle differenze socio-economiche.»
«A cosa serve la scuola pubblica, se poi finisce per applicare le stesse logiche di quella privata? L’aziendalizzazione delle scuole va cancellata, così come lo strapotere che le ultime riforme hanno dato ai dirigenti scolastici. La scuola deve tornare a essere pubblica nel vero senso della parola, deve cioè recuperare la sua funzione sociale. Questa vicenda ci motiva a lottare con ancora più forza per una scuola pubblica, gratuita e di qualità, contro la scuola di classe di padroni e presidi-manager».
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