Venezuela, il ministro Alfano mente sulla situazione nel Paese
«I rischi di guerra civile in Venezuela sono concreti», ha esordito il Ministro degli Esteri Angelino Alfano intervenendo nel corso dell’Informativa, riguardo la situazione venezuelana, nell’Aula del Senato. Nel corso dell’informativa, il Ministro ha ribadito il proprio sostegno alle imprese italiane presenti nel Paese, affermando: «Il governo italiano sta lavorando per fare in modo che le aziende italiane in presenti in Venezuela possano recuperare i 3 miliardi di euro di crediti che vantano. È importante che vengano ricompensate per il loro impegno». Queste, dunque, le reali preoccupazioni del Governo Italiano e dell’imperialismo: mentire sul Venezuela e tutelare il grande Capitale.
Da anni, infatti, si racconta di un Venezuela “che non ha connessioni col mondo circostante”, che vive nell’oscurantismo mediatico e politico, in cui non ci sono elezioni da anni. Memorabili, in tal senso, sono i servizi telegiornalistici di Giovanna Botteri dell’aprile 2013, in occasione delle prime elezioni dopo la morte di Hugo Chavez: il titolo del servizio di prima serata mandato in onda da Rai Tre, a firma dell’inviata sopra citata, era “Venezuela, Elezioni il 14 aprile, la prima campagna elettorale in 20 anni”. La giornalista, dunque, dava conto della «prima campagna elettorale in 20 anni (sic!)» e di come «secondo molti il chavismo non riuscirà a sopravvivere alla morte del comandante e che il Paese si sta per aprire ad una nuova era». Peccato, però, «che si siano svolte 19 consultazioni popolari dal 1998 e che i chavistas abbiano vinto 18 di queste elezioni che tutti gli organismi internazionali, dall’Organizzazione degli Stati Americani fino all’Unione Europea passando per il Centro Carter, hanno giudicato trasparenti» così come riportava Salim Lamrani (Docente alla Sorbona di Parigi e all’Università de La Reunion).
Il Ministro Alfano, in ogni caso, mente riguardo il Venezuela: «Il “rischio di guerra civile”, paventato da Alfano nel corso dell’informativa al Senato, è quello attuato da una parte della borghesia del Paese, supportata dagli Stati Uniti, che vuole far tornare il Venezuela nell’abisso», è quanto dichiarato da Alessandro Mustillo, della Segreteria Nazionale del Partito Comunista, presente al presidio convocato in solidarietà del Venezuela bolivariano in Piazza delle Cinque Lune, di fronte al Senato della Repubblica, dove si teneva l’informativa presieduta dal Ministro. Presenti, al presidio, le delegazioni del Partito Comunista e del Fronte della Gioventù Comunista. «Il Governo italiano vuole far apparire il Venezuela come una minaccia per la democrazia dipingendo il Paese come un regime che uccide e sopprime le libertà, personali e collettive. L’unico regime che conosciamo, però, è quello dell’UE e dell’imperialismo che sfrutta la disinformazione per contro Maduro e lo stato Venezuelano le quali “colpe gravi”, secondo gli imperialisti, sono: sanità e istruzione gratuita, esproprio delle ricchezze dei grandi monopoli petroliferi che facevano affari sulla pelle del popolo e dei lavoratori».
Anche Marco Rizzo, Segretario Generale del PC, ha espresso la propria «solidarietà a Maduro, al Partito Comunista Venezuelano, alle forze bolivariane che sostengono il Governo, contro l’imperialismo statunitense».
«In Venezuela la borghesia, appoggiata dagli imperialisti, cerca di rovesciare un Governo che ha portato conquiste e tutele per le classi popolari: scuola, sanità, casa, lavoro», ha proseguito Marco Rizzo. «Lo fa attuando una lotta economica senza precedenti, vera causa della crisi che oggi attraversa il Venezuela. Chi vuole il rovesciamento del governo di Maduro vuole il ritorno al potere degli oligarchi e il controllo degli USA. Siamo al fianco di quelle forze che lottano per approfondire e portare a termine il processo rivoluzionario in Venezuela, per dare tutto il potere ai lavoratori. Lotteremo contro la disinformazione e gli attacchi mediatici che, seguendo una logica ben nota, puntano a distorcere la realtà per convincere l’opinione pubblica della giustezza delle politiche che vogliono il rovesciamento di Maduro».
Da anni, infatti, si racconta di un Venezuela “che non ha connessioni col mondo circostante”, che vive nell’oscurantismo mediatico e politico, in cui non ci sono elezioni da anni. Memorabili, in tal senso, sono i servizi telegiornalistici di Giovanna Botteri dell’aprile 2013, in occasione delle prime elezioni dopo la morte di Hugo Chavez: il titolo del servizio di prima serata mandato in onda da Rai Tre, a firma dell’inviata sopra citata, era “Venezuela, Elezioni il 14 aprile, la prima campagna elettorale in 20 anni”. La giornalista, dunque, dava conto della «prima campagna elettorale in 20 anni (sic!)» e di come «secondo molti il chavismo non riuscirà a sopravvivere alla morte del comandante e che il Paese si sta per aprire ad una nuova era». Peccato, però, «che si siano svolte 19 consultazioni popolari dal 1998 e che i chavistas abbiano vinto 18 di queste elezioni che tutti gli organismi internazionali, dall’Organizzazione degli Stati Americani fino all’Unione Europea passando per il Centro Carter, hanno giudicato trasparenti» così come riportava Salim Lamrani (Docente alla Sorbona di Parigi e all’Università de La Reunion).
Il Ministro Alfano, in ogni caso, mente riguardo il Venezuela: «Il “rischio di guerra civile”, paventato da Alfano nel corso dell’informativa al Senato, è quello attuato da una parte della borghesia del Paese, supportata dagli Stati Uniti, che vuole far tornare il Venezuela nell’abisso», è quanto dichiarato da Alessandro Mustillo, della Segreteria Nazionale del Partito Comunista, presente al presidio convocato in solidarietà del Venezuela bolivariano in Piazza delle Cinque Lune, di fronte al Senato della Repubblica, dove si teneva l’informativa presieduta dal Ministro. Presenti, al presidio, le delegazioni del Partito Comunista e del Fronte della Gioventù Comunista. «Il Governo italiano vuole far apparire il Venezuela come una minaccia per la democrazia dipingendo il Paese come un regime che uccide e sopprime le libertà, personali e collettive. L’unico regime che conosciamo, però, è quello dell’UE e dell’imperialismo che sfrutta la disinformazione per contro Maduro e lo stato Venezuelano le quali “colpe gravi”, secondo gli imperialisti, sono: sanità e istruzione gratuita, esproprio delle ricchezze dei grandi monopoli petroliferi che facevano affari sulla pelle del popolo e dei lavoratori».
Anche Marco Rizzo, Segretario Generale del PC, ha espresso la propria «solidarietà a Maduro, al Partito Comunista Venezuelano, alle forze bolivariane che sostengono il Governo, contro l’imperialismo statunitense».
«In Venezuela la borghesia, appoggiata dagli imperialisti, cerca di rovesciare un Governo che ha portato conquiste e tutele per le classi popolari: scuola, sanità, casa, lavoro», ha proseguito Marco Rizzo. «Lo fa attuando una lotta economica senza precedenti, vera causa della crisi che oggi attraversa il Venezuela. Chi vuole il rovesciamento del governo di Maduro vuole il ritorno al potere degli oligarchi e il controllo degli USA. Siamo al fianco di quelle forze che lottano per approfondire e portare a termine il processo rivoluzionario in Venezuela, per dare tutto il potere ai lavoratori. Lotteremo contro la disinformazione e gli attacchi mediatici che, seguendo una logica ben nota, puntano a distorcere la realtà per convincere l’opinione pubblica della giustezza delle politiche che vogliono il rovesciamento di Maduro».
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