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Madrid, le gioventù comuniste riunite: «A 100 anni dalla rivoluzione, ritorniamo al futuro»
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È rientrata da poco in Italia la delegazione che ha partecipato all’evento internazionale sul centenario della Rivoluzione d’Ottobre organizzato a Madrid dai Collettivi dei Giovani Comunisti (CJC), organizzazione giovanile del Partito Comunista dei Popoli di Spagna. All’evento erano presenti il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) dall’Italia, la Gioventù Comunista di Grecia (KNE), la Gioventù Comunista di Turchia (TKG). «Ante la miseria del presente, es hora de traer el futuro de vuelta» era lo slogan dell’evento, un gioco di parole che può essere tradotto letteralmente con “Dinanzi alla miseria del presente, è ora di riportare indietro il futuro”. Alle quattro organizzazioni europee si è aggiunto il saluto della Federazione dei Giovani Comunisti del Messico (FJC).
Durante l’iniziativa sono intervenuti diversi quadri dei CJC, su differenti tematiche concrete: il movimento operaio, il movimento studentesco, la liberazione delle donne, il diritto al lavoro, allo studio, al riposo, alla cultura e allo sport, paragonando la situazione attuale con le conquiste che la Rivoluzione d’Ottobre portò al popolo sovietico. L’intervento di Marina Gómez, Segretaria Generale dei CJC, ha analizzato la situazione attuale del capitalismo in Spagna: «La costruzione del socialismo è la speranza dell’umanità», ha affermato durante l’intervento.
«Con la Rivoluzione d’Ottobre non nasceva solo l’Unione Sovietica, ma anche il movimento comunista internazionale» – ha ricordato nel suo intervento Paolo Spena, della Segreteria Nazionale del FGC italiano – «Non bisogna mai dimenticare l’importanza che ebbe la rottura con la socialdemocrazia al momento della nascita del movimento comunista. Non è un caso che tutte le teorie che pretendevano di “innovare” il marxismo e il movimento comunista, dall’eurocomunismo alle moderne posizioni della Sinistra Europea, partivano in realtà dalla negazione di quelle stesse ragioni che portarono alla rottura con la socialdemocrazia e su cui si fonda l’esistenza stessa dei comunisti come forza indipendente e autonoma. Crediamo che oggi il movimento comunista possa ripartire, per dirla con le parole dell’Internazionale Comunista e di Gramsci, solo con una nuova “bolscevizzazione” dei comunisti. Le nuove generazioni di comunisti, che non hanno vissuto la stagione dell’opportunismo, avranno un ruolo fondamentale in questo processo».
L’evento si è concluso con l’intervento finale di Ástor García, segretario generale del PCPE, acclamato dalle centinaia di giovani presenti in sala. «Non vogliamo un centenario della Rivoluzione d’Ottobre basato solo sulla commemorazione di ciò che accadde. Vogliamo un anniversario fondato su tre idee: conoscere, apprendere e applicare gli insegnamenti di quella vicenda storica» – ha detto García – «Rifugiarsi nella nostalgia significa perdere. Un partito comunista che si rassegna alla marginalità, sta rinunciando alla sua missione storica».
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