mardi 14 mai 2019
Socialisti in Europa, il Pd rassicurante e quello reale
Roberta Fantozzi*
EDIZIONE DEL14.05.2019
PUBBLICATO13.5.2019, 23:59
È una ricostruzione assai falsata del quadro europeo (e nostrano), quella che l’eurodeputato Gualtieri del Pd compie nella sua intervista al manifesto dell’11 maggio scorso. Per il passato l’ammissione di qualche errore, ma con la rassicurazione che ora saremmo in tutt’altra fase, con la fine della grande alleanza tra popolari e socialisti che ha sin qui governato l’Europa, con un Pd compattamente keynesiano a favore di «un’Europa sociale».
Un affresco rassicurante, in sostanza un invito ad affidarsi al Pd, il voto utile per eccellenza, nella riproduzione su scala continentale di un bipolarismo in cui da una parte ci sarebbe la destra nazionalista, e dall’altra i «progressisti-europeisti».
Un affresco falsato, tanto sul passato quanto sulle prospettive, e ancor di più sulla profondità della crisi che segna questa Europa e sulla radicalità del cambiamento necessario.
Partiamo dalla fine, da quella «assurda regola del pareggio di bilancio e da quella ancora più assurda del debito», cioè dal fiscal compact, la cui ratifica registrò il voto favorevole del Pd insieme all’allora Pdl, e che fu introdotto con eccesso di zelo persino in Costituzione, anche in questo caso con il voto favorevole di Pd, Pdl e Lega Nord.
Non basta un po’ di flessibilità, né basta non inserirlo organicamente nei Trattati, se poi sono le sue regole che la Commissione Ue fa valere, come continua ad avvenire. Né abbiamo visto nessuna iniziativa del Pd per cancellare il principio del pareggio di bilancio dalla Costituzione, nonostante le molteplici campagne su questo terreno, a partire da quelle promosse anche con proposte di legge, da autorevoli costituzionalisti.
Né dal Pd sono venute riflessioni critiche e autocritiche sul Trattato di Maastricht, anch’esso ratificato con i voti favorevoli dell’allora Pds, Dv, Lega Nord, con i suoi parametri arbitrari tesi a limitare drasticamente l’intervento pubblico in economica (poi peggiorati dal fiscal compact), con l’assoluta anomalia dello statuto della Bce, con la piena libertà di movimento dei capitali in assenza di regole di convergenza fiscale, salariale, degli investimenti.
E per venire alla Grecia, forse che il fatto di non aver sostenuto il falco Schauble, attenua le responsabilità per il diktat micidiale che fu imposto nel 2015 al popolo e al governo greco? E come si fa a fare la lotta ai paradisi fiscali se non si mettono in discussione quelli interni alla Ue, a partire dal Lussemburgo di Junker?
Apprendiamo anche che il futuro sarebbe un’alleanza non più con i popolari, ma «da Macron a Tsipras», a partire dall’indicazione a presidente della Commissione a favore di Timmermans. Ma a parte l’evidente forzatura per cui l’intervento di Tsipras contro Weber diventa l’intervento di Tsipras a favore di Timmermans, forse che il Macron che, solo per dirne una, ha cancellato l’imposta sulle grandi ricchezze in Francia, è il neo campione di un’alleanza progressista?
Infine per venire a casa nostra, il Pd che si dichiara contrario ad ogni ipotesi di patrimoniale, che considera il ripristino dell’articolo 18 «non una priorità», che è il più strenuo difensore della Tav in Valsusa, che si presenta con Calenda, a sua volta il più strenuo sostenitore del Ttip, ed il cui presidente Gentiloni invita Sanchez ad allearsi con Ciudadanos, è questo Pd «reale» il soggetto a cui affidare la rimessa in discussione delle politiche neoliberiste?
Sappiamo bene che c’è una destra razzista, nazionalista e autoritaria, che è il nostro principale nemico, ma sappiamo altrettanto bene che questa destra ha affermato la sua egemonia nella società in conseguenza delle politiche di questi anni, delle disuguaglianze, della precarietà e dell’insicurezza sociale che quelle politiche hanno prodotto. Per battere le destre ci vuole un’alternativa a quelle politiche. Un voto libero, a sinistra.
*candidata di La Sinistra nel collegio Centro
CONDIVIDI:
SCARICA IN:
PdfePubmobi
ALTRI ARTICOLI - COMMENTI
I nodi spezzati del social network
Benedetto Vecchi
Mark Zuckerberg sta facendo di tutto per fronteggiare le critiche che stanno incrinando la credibilità di Facebook da due anni a questa parte, da quando è esploso lo…
La lezione spagnola che Zingaretti non vede
Antonio Floridia
A due settimane dal voto spagnolo, se e è fin troppo scoperto il gioco delle parti in cui sono impegnati Lega e M5S (facendo leva, tuttavia, su reali…
Il gesto liberatorio di don Corrado riaccende la città
Paolo Berdini
Certo, alle cento famiglie vanno certo aggiunge le altre occupazioni esistenti. Ma si tratta pur sempre di 3 mila famiglie, una dimensione che poteva e può essere affrontata…
Al Tg2 tutto bene, basta un colpo di ruspa
Micaela Bongi
L’apertura è sull’allarme maltempo, sia alle 13 che alle 20.30. Ma la notizia del giorno, per il Tg2 del «sovranista» Gennaro Sangiuliano, è evidentemente un’altra: l’abbattimento di una…
Un festival per capire il Mediterraneo
Filippo Miraglia *
Dal 16 al 19 maggio si terrà a Lecce la quinta edizione di Sabir, Festival diffuso delle Culture Mediterranee. Sabir è stata, per molto tempo, e fino all’inizio…
Lo zero virgola qualcosa del Pil non dice nulla
Maurizio Gallegati
Quando il gruppo di Ancona ricostruisce nella metà dei ’60 le prime stime del Pil dall’unità d’Italia, Giorgio Fuà raccomanda ai collaboratori di esprimere le grandezze in miliardi…
IL MANIFESTO
Commenti
Socialisti in Europa, il Pd rassicurante e quello reale
LINK UTENTE
Il mio Profilo
Logout
ABBONAMENTI 2
Come funziona questo sito
Tariffe
Convenzioni
Termini e Condizioni
Diritti fotografici il manifesto
Privacy
IL MANIFESTO
Gerenza
Store
Mi riprendo il manifesto
SOCIAL NETWORK
Youtube
NOTIZIE
Editoriale
Internazionale
Politica
Italia
Lavoro
Europa
Scuola
L’inchiesta
Economia
Commenti
ExtraTerrestre
COLLETTIVO
Il collettivo del manifesto
La storia del manifesto
Statuto del manifesto
Regolamento del manifesto
Bilanci e conti
Fondatori sito
Pubblicità sul manifesto
Sconto speciale Sicilia e Sardegna
About us
© 2019 IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICE
Inscription à :
Publier les commentaires (Atom)
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire