25 aprile, i fascisti
provocano
Festa
della Liberazione. Tifosi
della Lazio rendono gli onori a Mussolini a Milano, Forza Nuova in piazza a
Roma. Il presidente della Repubblica: no a riscritture della storia
Ieri si è tenuta la cerimonia per la
consegna al gonfalone della città di Roma della medaglia d’oro al valore
militare
© Lapresse
PUBBLICATO24.4.2019, 23:59
AGGIORNATO25.4.2019, 22:20
Il
25 aprile è la testimonianza di «un popolo capace di riscattarsi, di
riconquistare il proprio destino sulle macerie materiali e morali di un regime
nemico dei suoi stessi concittadini». Lo ha detto Sergio Mattarella ieri al
Quirinale. Ricevendo le associazioni combattentistiche e partigiane, il capo
dello stato le ha elogiate come «importante argine di verità, monito permanente
contro interessate riscritture della storia e degli avvenimenti,
particolarmente in una fase di profonda trasformazione del rapporto tra
informazione e pubblica opinione».
A
Milano invece, invece. Corso Buenos Aires, quasi piazzale Loreto, non lontano
da dove oggi pomeriggio partirà il grande corteo nazionale della festa della
Liberazione. A metà giornata una cinquantina di tifosi della Lazio in trasferta
per la semifinale di coppa Italia con il Milan srotolano uno striscione. Lungo,
a coprire i volti: «Onore a Benito Mussolini». Slogan: «Camerata Presente». Un
minuto, poi tutti via. Ma circolano i video e immediata monta l’indignazione
degli antifascisti. Alla vigilia del 25 aprile. Non dice nulla per ore il
ministro dell’interno, lui che ci ha tenuto a far sapere che non intende
celebrare la giornata di festa nazionale. Poi, sollecitate, arrivano poche
parole di condanna dove si evita accuratamente di definire il gesto
neofascista. «Nessuna tolleranza per ogni forma di violenza verbale o fisica»,
dice solo Salvini. E più tardi aggiunge i complimenti alla polizia che ha
identificato «14 idioti che invece di andare a vedere una partita di pallone
vanno in giro a far casino». «Idioti». «A far casino». Si trattava, invece, di
un gruppo assai più numeroso di fascisti orgogliosi, con tanto di striscione
firmato: «Irriducibili». Una delle fazioni degli ultras della curva nord della
Lazio. Se Salvini lo evita, sono moltissimi quelli che condannano la matrice
neofascista del gesto oltraggioso, non per caso messo in atto alla vigilia del
25 aprile. Il sindaco Sala che oggi sarà sul palco dell’Anpi in piazza Duomo
dice che «anche cercando di non drammatizzare non si può non capire che si
stanno superando certi limiti. E che la denuncia di tutto ciò spetta alla
politica. A tutta la politica, però».
Salvini
è ancora preoccupato di fare distinguo. «Per me il 25 aprile è una festa, la
democrazia è un valore, ma non è solo la festa dei comunisti», dice. In
imbarazzo il presidente del Consiglio Conte spiega che «io non rispondo delle
scelte di Salvini ma solo delle mie». L’assenza del ministro da tutte le
cerimonie ufficiali resta un’impronta grave sul primo 25 aprile del governo
giallobruno. Come non manca di notare per il secondo giorno consecutivo il
segretario della Cgil Maurizio Landini: «La storia è storia e anche Salvini se
può girare libero è grazie alla lotta di Liberazione. Da ministro non fa quello
che deve fare e compie un grave errore. Il 25 aprile è la festa di tutti gli
italiani, dovrebbe essere la festa anche di tutto il governo che ha giurato
sulla Costituzione».
Le
provocazioni fasciste però non si fermano a Milano. A Roma è Forza Nuova ad
annunciare un sit-in «contro l’antifascismo» proprio per oggi, a piazzale
Clodio dove ci sono gli uffici giudiziari – l’intenzione è quella di protestare
contro gli arresti di due capi della formazione di estrema destra. «La
manifestazione è autorizzata dalla questura», spiega il comunicato di Forza
Nuova. Che poi annuncia anche due «presidi» alle stazioni Termini e Ostiense
(quest’ultima assai vicina al percorso della manifestazione dell’Anpi) «ormai
in mano agli stranieri». «È intollerabile che possa tenersi una manifestazione
fascista, convocata con linguaggio violento contro l’antifascismo, proprio il
25 aprile. Le autorità intervengano per impedire ogni oltraggio alla
Costituzione», chiede l’Anpi provinciale di Roma. Che ieri, assieme all’Anpi
nazionale, ha anche lanciato un invito alla Comunità ebraica che si riunirà al
cimitero del Commonwealth perché «con le insegne della brigata ebraica voglia
compiere quei pochi passi che la separano da porta San Paolo per manifestare
insieme ai medaglieri delle associazioni partigiane».
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